La Scienza, l’Universo e Tutto Quanto

Secondo un nuovo studio, Venere potrebbe non aver mai ospitato oceani:

To study the water history of Venus, Constantinou and her colleagues looked at water, carbon dioxide, and carbonyl sulfide in the planet’s atmosphere, and how fast they are broken apart. These molecules need to be constantly replenished by volcanic outgassing to maintain a stable atmosphere.

On Earth, volcanic gasses that enter the atmosphere are dominated by steam because our planet’s interior is so wet. The researchers found that volcanic gasses on Venus are made up of just 6 percent steam, at a maximum. From this, they inferred that Venus’ interior is very dry, and the planet was never able to maintain a liquid ocean.

This is consistent with observations of the surface, which show a lack of water erosion compared to places like Earth and Mars.

[…] “If Venus once had a large water reservoir, our work suggests that it was never able to condense out as water oceans. Instead, an early Venus would have had an atmosphere with lots of steam,” Constantinou explained.

“Over billions of years, this atmospheric steam would have undergone photodissociation, breaking water molecules into hydrogen and oxygen, with the lighter hydrogen gradually escaping into space. This process ultimately left Venus with the arid atmosphere we observe today.”

E già, e tutti quegli ombrelloni e sdraie che hanno visto le sonde a che servivano?

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Ma scusa, supponi che la Terra si frantumi e un pezzo del giardino di casa tua, zeppo di vita, si ritrovi a navigare nello spazio - hai presente? No atmosfera, freddo becco, niente luce, niente acqua, niente di niente a parte radiazioni qua e là.

Dopo anche solo un milione di anni di quel viaggio, che tracce di vita ti aspetti di poter trovare? Dei fossili?

O il Jabba.

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Evidentemente pensavano di poter trovare qualcosa. Ma intanto non siamo ancora tanto bravi da non contaminare i campioni che faticosamente raccogliamo. È su questo che dovremo lavorare.

One thing to keep in mind is that microbial life is incredibly robust. It exists everywhere and spreads rapidly. You can find the stuff in the cores of nuclear power plants, in hot thermal vents, and in the cleanest clean room. And even if you sterilize something, microbial life will find a way.

Beh, che da noi sia alquanto ostinata, è un fatto noto. Però parliamo di un sasso nello spazio - già partisse anche carico, la vedo dura persino per il più pervicace dei batteri.

Un po’ di cose interessanti e misteriose sbirciate dal James Webb Space Telescope in tre anni:

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Ma che fretta c’è? :grin:

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Il tassametro alla fine dell’universo

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Uè, va che c’abbiamo del lavoro da fare, possiamo mica star qui con le mani in mano. E vedi di partire mentre scatta il verde, che un decimo di secondo dopo ti sto già suonando.

Perché, come disse lei:poi sennò mi scala tutto di tre minuti. Proprio stasera che

Io prima faccio i fari, poi li rifaccio, poi però ti suono col clacson finchè non vedi che ti muovi. Se serve, blocco il clacson con un giro di scotch, che non mi venga un momento di umana comprensione…

ma…Te non stavi mica in altra regione? Mo’ stai a vedere che sei un milanese emigrato…

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Ah, però…

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Un solido pilastro della cosmologia moderna è l’esistenza della materia oscura che, costituendo circa il 90% di tutta la materia presente nell’Universo, determina la formazione e l’evoluzione di tutte le strutture

Non sapevo fosse un solido pilastro, però.
Comunque aspetterei conferme: le possibilità di un artefatto sono altine, a naso. Più che altro, è il discorso “simulazioni” che non mi convince.

Però forse abbiamo capito cosa si cela oltre i confini del percepito, e chi sia davvero dio:

Io non scuoterei quei filamenti troppo forte…

Vorrei aggiungere:

Occhio, eh?

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Senz’altro, ma stavolta sembra abbiano fatto centro.
Su Nature si può leggere in open access (almeno io sono riuscito a entrare).

Finito ieri di vedere alla BBC il doc “Planets”, molto interessante.
Ultima puntata dedicata ai puanetini e fascia di Kuiper da pochi anni visitata dalla sonda Horizon.

Relatore Brian Cox

Aridaje la materia oscura! Leggerò l’articolo, anche se per adesso rimango convinto che sia un espediente per fare tornare i calcoli e basta.

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Se stavolta l’hanno vista è un passo avanti.

“Vista” è una parola grossa.

Be’, comunque abbastanza da essere pubblicati su Nature, mica su un blog divulgativo.