“La fiaba nucleare dell’uomo bambino”, di Hamid Ismailov (trad. Nadia Cicognini)

“Šaken discuteva spesso con nonno Daulet della Terza guerra mondiale, a cui si preparava con grande zelo nel suo posto di sorveglianza. Forse fu a causa di quell’ultima visione della città morta, che Eržan, da allora, cominciò a sognare la Terza guerra mondiale. Di solito il sogno cominciava da una cielo azzurro e sereno in cui si materializzavano all’improvviso dei piccoli aeroplani che attaccavano un cacciabombardiere americano, mentre le stelle si disperdevano rapidamente nel cielo notturno. Questi sogni si concludevano spesso con l’immagine di una cielo plumbeo, il boato di un’esplosione, seguito dai lamenti del bestiame che si levavano dal suolo, e un improvviso bagliore che si accendeva nell’aria mentre un gigantesco fungo velenoso si stagliava sopra la terra come un jinn.”


Questo è un argomento di discussione collegato all'originale su: https://appuntidicarta.it/2022/03/21/la-fiaba-nucleare-delluomo-bambino/