La Cassa Aperta - di Sophie Hanna

Titolo: La Cassa Aperta
Titolo originale: Titolo Libro
Serie: Autoconclusivo
Autore: Sophie Hanna
Editore: Mondadori
Genere: Giallo
Data d’uscita: 26/09/2017
Pagine: 318
ISBN: 9788804681168

-O-O-O-O-O-O-

Sinossi: Come nel miglior Cluedo, un’anziana scrittrice, aristocratica irlandese, invita alcuni amici e sconosciuti - tra cui Hercule Poirot e Edward Catchpool, ispettore di Scotland Yard - nell’austera dimora di Lillieoak. Ha deciso di cambiare il suo testamento in modo alquanto bizzarro e lo farà davanti ai suoi ospiti. “Ciò che ho intenzione di dirvi risulterà scioccante”, così la prima frase che pronuncia Lady Athelinda Playford, lei che ha l’abitudine di scrivere i propri libri come se “fossero trombe d’aria” e il vezzo di lasciarli in ogni angolo della casa, “pagine spiegazzate con i bordi arricciati e gli angoli puntati in ogni direzione”. Insomma intrighi di carta che non hanno “niente di vagamente rettangolare”. E tutto questo al cospetto di Hercule Poirot, proprio lui, “l’ometto preciso” - parole di Agatha Christie - “con la mania dell’ordine, della simmetria e una netta propensione per le forme quadrate”. Un acerrimo nemico del caos, Poirot, che intuisce subito che dalla lettura del testamento nascerà qualcosa di tragico. E in queste cose l’investigatore belga è infallibile, passano poche ore e il corpo senza vita di un ospite viene trovato. Tutti sono sospettati. È un caso di omicidio che sfugge a ogni logica e in cui mille sfumature si intrecciano: la mezza frase detta da uno dei presenti, la sfrenata avidità dei cacciatori di eredità, un enigmatico verso del Re Giovanni di Shakespeare che racconta di un “gioiello di una vita”, di una “vita rubata”, di una “mano sacrilega”.

Opinione: Niente, non mi è piaciuto. Secondo me questi “re-make” soffrono tutti di un problema…sono inutilmente complessi. La Christie creava trame ben congegnate ma semplici, mentre qui è un continuo e fastidioso gioco di specchi. La cosa, tra l’altro, si evince anche dal numero delle pagine.

Titolo Pagine
La Cassa Aperta 318
Assassinio sull’Orient Express 216
Dieci Piccoli Indiani 208

Inoltre c’è uno smodato interesse per le relazioni amorose dei personaggi che finisce con il diventare stucchevole soprattutto perché non funzionale al delitto.
In questo particolare racconto, tra l’altro, Poirot è molto “sotto-tono” rispetto ai suoi standard, facendosi offendere (e permettendo l’offesa alle sue celluline grigie) senza il minimo carattere. No, non ci siamo proprio…

3 Mi Piace

Non ci si rassegna al fatto che certi personaggi vivono e muoiono con il proprio autore.
E non è un caso, secondo me: perché l’autore li conosce dall’inizio, perché se l’autore è vissuto in un’altra epoca, il personaggio è ritagliato su quello specifico periodo, e poi, diciamocelo, è salire sul carro dei vincitori.
Non ho letto i seguiti della Fondazione, non ho letto i seguiti della trilogia di Millennium, non ho letto i libri postumi di Tolkien, neanche queste appropriazioni mi interessano.

(dieci piccoli indiani è il giallo assoluto, incidentalmente. Perfetto come dovrebbe esserlo un arrosto, cotto al punto giusto, con il suo intigolo asciugato al punto giusto, non troppo secco né troppo liquido. Semplicemente perfetto, come mary Poppins.)

2 Mi Piace

Parole da incorniciare!!!

Da Dune a Dracula e co pagina cantando, è un susseguirsi di apocrifi di cui non se ne sentiva il bisogno (a parte proprio delle eccezioni che vivono di vita propria).

1 Mi Piace

Dracula è forse uno dei pochi personaggi che potrebbero costituire un’eccezione, e non ne sono al 100% sicuro.
Dracula è sfuggito al suo autore giusto perché non esattamente iconico dell’autore, non ben inquadrato, perché confuso da tanti altri vampiri riusciti più o meno bene.
Ecco, secondo me se vuoi appropriarti di un personaggio, devi essere tremendamente bravo da migliorarlo, completandolo, e quindi se sei sveglio, non dovresti prendere personaggi già famosi per il loro carattere e per la loro descrizione.

1 Mi Piace