Incontri notturni

Notte fonda, statale deserta, neanche le luci delle case. Lunga, dritta, noiosa, buia, interminabile.

Dal nulla, per terra, dei fuochi come di segnalazione lavori in corso, ma niente transenne. D’un tratto, un operaio si sbraccia così tanto che quasi si butta contro l’auto, come disperato…
E poi dopo, più avanti, una sorta di muro di fari avanza, inesorabile, alto e largo, pungente di luci fredde. E’ davvero troppo grande, occupa come minimo anche la corsia opposta, e sta venendo addosso! Luca sbanda di colpo fuori strada, evita il mastodonte per un soffio, leggendo sull’infinita fiancata “Preservazione xenobiologica”. Cerca freneticamente alla radio la notizia di qualche creatura aliena precipitata da quelle parti. Deve essere stata veramente immensa.

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Continua!

Seee e poi? Gli omini verdi?

Sono verdiii?

No.
Maledetto mi hai dato un’idea ora mi tocca scriverla e volevo fare altro

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Bene!

La radio si sente male, ma lo dice, lo sta ripetendo che sta arrivando, che impatterà a breve, che le autorità saranno sul luogo, non c’è da temere.
Non c’è da temere ma Luca ha sfondato il semiasse, la campagna è deserta, ha chiesto il soccorso ma non ha ricevuto conferma. S’incammina, cerca notizie, leggendole in subliminale
atteso un esemplare di probabilmente 90 metri, forse disorientato dai fasci radio dei telescopi o delle microonde degli accumulatori in orbita o forse dalle troppe trasmissioni vaganti

Ma chi se ne frega! Che crepi quella bestia infame di m€rd@!
Sorta di cefalopode, adattatosi probabilmente alla perdita dell’atmosfera del loro ambiente originale

Una sorda botta lo investe appena dopo la fiammata che gli ha tagliato la strada, arrivando da chissà dove. Luca si rialza spaventato, confuso. Parole cianciano via sullo sfondo mentre cerca nel flusso qualche guida di pronto soccorso, cosa fare in questi casi. Deve scappare? È pericoloso?

Il loro sistema di trasporto non è ben noto. Si suppone che le sacche di gas non servano all’idropropulsione ma alla computazione collisionale basata sul modello “a palla di biliardo”, violando in qualche modo la seconda legge della termodinamica

Ancora nessuna risposta. Nessuna risposta. Freddo ma suda.
È lì a portata di vista.
Non è un omino verde; e questo è piccolo, lungo un paio di metri o poco più. Ci sono state più collisioni? Nessuno lo ha detto, eppure…
Certa la sensibilità di risonanza magnetica

Le placche della bestia si spostano fluide mentre si torce e cambia colore. Il fascio luminoso della sua torcia, deve essere quella che

Il buio è diverso. Il freddo adesso vuole sbranarlo, non meno. Le stelle sì ci sono ancora ma no niente terreno. È il vuoto quello che lo circonda. Il cefalopode si allunga e lo ingoia mentre galleggiano nello spazio e gas ignoti lo invadono, dandogli calore e protezione, persi in coordinate capite male.

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Molto bello. Sarebbe da 9, per dire.
Certo, con tutti quegli errori, il voto scende.
Che faccio, li elenco?

Domani, che oggi stiamo a fondere ma fondere sul serio eh. Ho la lucina del forno a fusione (non il forno, che ci vuole troppa energia) e mi sta distraendo

Bellissimo :clap::clap::clap:

Ho cambiato qualche frase. E’ stato scritto di getto, senza rileggerlo quasi. Spero di averlo reso più liscio.
Stavoi optando per una prima persona ma mi son oaccorto che non funzionava, poco impatto emotivo, troppo stacco dalla prima parte, che era nata come micro, autosufficiente.
Ma poi ci è messo nel mezzo quel Jabboso che anziché truffare gli anziani in negozio dice “ancora ancora”.

E ho pure studiaot praticamente niente, giuswto un paio di pagine di enciclopoedia degli animali e questo:
http://jameslin.name/bball/tutorial/