Etica

Quando si parla di fantascienza si parla di futuro e quale migliore dottrina dell’etica per formulare le risposte ai bisogni nascenti e alle domande ancora da venire. Sì, questo è uno spazio di condivisione di idee, dove predicare non è reato, perché manifestare il proprio pensiero agli altri è fonte di crescita di ogni comunità.

Mancano almeno due virgole… :grin:

Ma, a prescindere: si parlava di economia. La mia personale visione della faccenda è che qualsiasi sistema economico potrebbe essere più o meno “buono” (o più o meno “cattivo”, a seconda di come si guardi quel bicchiere), ma sarà sempre, di fatto, cattivo per la naturale tendenza dell’ uomo (anche “di mamma natura”, volendo, ci sta) a far emergere il peggio.

Perché di base emerge (cioè va in cima) il più furbo, il più forte, il più arraffone - persino il più violento, alle volte.

E dunque, tu pensa all’utopia che vuoi, io ti ci piazzo il gruppo di delinquenti (o di egoisti) di turno ai vertici, e vedi come finisce tutto coi conti segreti alle Cayman e una fetta non piccola di popolo (anche estero) ridotto nei fatti a schiavitù. Che gli schiavi, cioè gente con ben pochi diritti e tanto lavoro per un piatto di minestra, esistono da che esiste il sapiens (e ci stanno ancora oggi, pure che la parola “schiavitù” sia stata abolita).

Non mi pare che la schiavitù esistesse quando eravamo semplici cacciatori-raccoglitori.

Questo perché ti limiti a leggere i giornali. Noialtri, che invece c’eravamo, sapevamo benissimo com’era andata: la prima invenzione o scoperta non è stata quella del fuoco, ma quella del bastone - e non per farne una stampella per il fratello sfortunato, ma per darlo in testa al fratello ricco, per fregargli la costoletta di mammouth, o per costringrere quell’altro a cacciare per noi.

Partiamo da questo: il capitalismo, come il socialismo, sono dottrine che mirano, nella loro altruistica visione, alla felicità e al Bene dei popoli. Questa è stata sempre la loro misura. Il capitalismo utilizza come mezzo il mercato, il socialismo mira all’abolizione delle disuguaglianze sociali. Queste due dottrine si sono trasformate nel corso del secolo, diventando più o meno riformiste o massimaliste, ma il nocciolo è sempre questo.

Io credo che nessuna dottrina imposta, perché le sopra citate le hanno imposte in base alla longitudine di nascita, appartenga alla Verità e alla Libertà. Che nel corso del secolo scorso hanno rivelato la loro vera natura: la sopraffazione dell’uomo sull’uomo.

P.S. Come diceva il mio professore di statistica le virgole sono un opinione.

Se fosse vero non ci sarebbero state le prime comunità. non sono un antropologo, ma tutti i libri che ho letto sono d’accordo di una visione comunitaria iniziale al fine di rafforzare il gruppo. Il problema è venuto successivamente: quando alcuni si sono dati poteri metafisici e sono nati i culti, poi le religioni e da lì le investiture divine. Sempre prepotenza, sempre sopraffazione.

Poi c’è stata l’agricoltura.




continua



Ni.

Ogni piccolo gruppo. Poi c’erano quelli di quell’altro gruppo, coi piedi neri (o coi capelli biondi, fa lo stesso), da bastonare e depredare, che il cibo che stavano mangiando era il nostro - lo avevamo visto prima noi, ma loro ce l’hanno rubato. E adesso andiamo a riprendercelo. E, se vinciamo, da domani ci portiamo a casa i loro figli e li facciamo lavorare per noi.

Aggiungo per P7
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Le forze armate, oltre ai vari altri compiti di protezione e soppresione di rivolte, e oltre a quello di arrestare pericolosi criminali, ha (aveva, è più giusto, se non ti chiami Putin o non vai a fare guerre nel terzo mondo, almeno per ora) anche quello, come scritto lì, di “conquistare nuove risorse”. Cioè di andare a depredare e ridurre in schiavitù “gli altri”, casomai le risorse interne e i disperati locali non bastassero.

Infatti nel testo è scritto che probabilmente la schiavitù nacque proprio con l’agricoltura e tutto quello che ne derivò.

Diciamo dal momento in cui serviva gente che passasse il tempo a servire qualcuno, si trattasse di coltivare i campi o anche solo portare l’acqua da bere, bacche, radici, pesci e marsupiali a quelli che comandavano.

C’è chi parla di “comunismo primitivo”:

Ma io non c’ero (tu sì, a quanto pare), quindi non saprei dire.

Uhm. Per parlare di preistoria, che è per definizione quando non ci sono documenti o tradizioni di conservazione della memoria storica collettiva del gruppo, direi che è pura speculazione, vicina alla fantasia.

In Africa ai tempi dei primi esploratori occidentali, dove le società tradizionali non raggiungevano l’età del bronzo ma sono poco più avanti del neolitico (come tra i pellerossa da cui abbiamo avuto la sconvolgente rivelazione che erano pure società molto complesse e non primitive) la tendenza era di sopraffare le tribù vicine (e lontane) e venderle come schiavi ai bianchi. La schiavitù era la normalità tra clan rivali. E ne abbiamo documentazione.
Così come dei risultati delle varie guerre dei fiori ai tempi degli Aztechi (che non avevano neanche la ruota eh): omicidi di massa e schiavitù.

Il problema non è quello o questo massimo sistema, o le religioni organizzate (la Grecia classica non aveva la schiavitù codificata nella religione ma si praticava regolarmente) o la perversione di chi ha il potere o quale altra giustificazione che ci possiamo inventare per la crudeltà umana e l’infrangersi dei sogni di giustizia, libertà e uguaglianza (concetti decisamente molto molto ma molto recenti).

È che l’essere umano (maschio femmina e altro) è l’animale più feroce del pianeta. Sempre comunque dovunque.

Ecco.
E i buoni sono quelli a cui hanno tolto i denti, sennò vedeva, @p7, che morsi gli lasciavo.

Comunque basta una banda di mille per soggiogare un piccolo regno. Cioè, non serve che siano tutti cattivissimi, è che i veri cattivi tendono a fare più strada e a guidare anche i buoni (magari raccontando loro una versione di comodo. E facendo bere tè al polonio a chi non fosse d’accordo). Che poi, se tu sei un coltivatore e trovi manodopera gratis (o quasi), ti viene anche più facile pensare che “in fondo, i diversamente liberi ci somigliano, però che facciano il favore di dormire nella stalla”, o cose del genere. Ma pure non avessi campi da coltivare: non è tanto il tipo di attività, è proprio “avere qualcuno che fa quello che gli dici, senza discussioni” (e pagando niente).

L’uomo non è una belva, neppure feroce, ma un essere morale: gli esempi storici ne sono la tipica definizione: quegli uomini aderivano a un ordine sociale in modo conformistico, assicurandosi la protezione del potere dentro le regole di costume. La morale è reazionaria, l’etica guarda al futuro. Ecco perché i fatti di cronaca di quest’estate ci hanno sconvolto così tanto: nel medioevo, se non ricordo male, per uno stupro, al massimo, si sarebbe dovuto pagare una piccola ammenda.

Questo è un commento personale fuori dalla citazione:
Non possiamo, non dobbiamo mai cadere nell’errore di pensare all’uomo come un animale o alla società dove viviamo, qui noi italiani siamo maestri, come un assembramento di sciacalli. Il nichilismo è la porta d’ingresso dei profittatori e dei prepotenti.

Allora, come immaginate la nazione etica del futuro?

Ahimè temo che di esempi storici sull’esatto contrario abbondino in misura se non superiore. E potrei evitare di usare citazioni di fatti arcinoti per elencare le nefandezze all’ordine del giorno per secoli e secoli e secoli.

Inoltre temo che non l’uomo ad essere morale, ma alcuni. Non è una sottigliezza, quanto A) evito regole generali che provo ben poca cosa B) sono più una eccezione che la regola, come se.fosse uno stadio evolutivo C) gli uomini sono animali per definizione, anche se pure Darwin ha avuto un po’ di difficoltà a far digerire il concetto

Anche nel passato persone che consideriamo dei pilastri del pensiero avevano l’impronta della.loro società che a vederla oggi aveva cmq molto limiti etici, come Platone ad esempio.
L’abolizione della schiavitù solo in tempi recenti è un esempio o la misoginia.

Non riesco a vedere una società etica forte, non saprei né definirla né farla sorreggere sulle sue gambe perché l’etica sarebbe una qualità trasversale. Costa una fatica personale, che si scontra.con la pigrizia anche intellettuale delle persone, e ogni utopia ha il suo lato decisamente ambiguo o non condivisibile da tutti.

Diciamo che vogliamo scremare il 20% di quelli che non aderiscono ad una carta dei diritti e di comportamento abbastanza lasca.
Ne rimane 80, e possiamo dettagliare i comportamenti. Qui altri 20 escono… ovviamente si può reiterare il procedimento fino rimandare da soli o accettare compromessi che portano a diversità che possono sfociare in divergenze fini a forze centrifughe anche violente - e la storia ci è testimone.

Un salto evolutivo dunque sarebbe la.soluzione? Fisico (cambiando proprio come siamo fatti dentro la testa)? Morale (ma abbiamo migliaia di anni di filosofia e di religioni eppure i risultati sono deprimenti)?
Non saprei davvero, io ho sempre cercato una sorta di automiglioramento ma guardate cosa ne è uscito fuori!!

Il punto è che la maggior parte delle persone possono essere (e sono anche) erbivori mansueti. Ma bastano cinque lupi, due sciacalli e qualche leone a farle stare al gabbio o al giogo per anni, o ad accettare che ci siano altre persone sotto quel giogo.