Conan: Eroe Valoroso e Invincibile

Questa ricetta appartiene ad un altro quaderno di cucina rispetto a quello che in senso esteso potremmo racchiudere nei “pasticci decampiani”, e a parte il periodo storico differente vi si trovano intenti diversi, indipendenti, se non addirittura contrastanti nella causa di riproporre Conan e rivitalizzare l’energia howardiana. Per le “ricette Tor” è facilmente identificabile in Robert Jordan e Conan l’Invincibile uno chef a capo della cucina, si arriva quindi a concludere che il lavoro di Jordan in queste inerenze, così come quello di Turteldove ad esempio, potrebbe essere trattato a parte, chiamarlo ora in causa sbrigativamente per introdurre un commento generale per paragonare i vecchi pastiches Gnome/Lancer/Ace potrebbe ridurre il tutto ad un confronto tra i maccheroni anni ’50 del dopo guerra – quelli che provocavano Alberto Sordi, per intenderci – e le pennette alla Vodka nei film con Gerry Calà, ma giusto per introdurre il tutto, si può ugualmente provare a prendere quello che ci serve maggiormente da questi due blocchi, con lo scopo di capire come orientarci nelle considerazioni riguardanti questa seconda generazione di “Pastiches” che in qualche maniera, sia nel bene che nel male, sono al meglio capitanati da Conan L’Invincibile (Jordan, 1982) e Conan il Valoroso (Roberts, 1984).


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