Come gomma

Come gomma

A vederlo non sembra un barbone, anzi, ma i vestiti sono vecchi, lisi, sgualciti. Anche il viso deve essere stato bello un tempo, senza quelle occhiaie e le guance infossate coi quei quattro pelacchi di barba forforosa.
Godiamoci la colazione ora, tanto voglio prendermela comoda; penso proprio che oggi sarà un’ottima giornata. Accidenti, se io prendo un caffè lungo, questo qui si è preso una grappa tripla. Eppure non sembra un alcolista. Non ho mai sopportato certa gente, davvero, roba da prenderli a schiaffi. Il tizio invece mi sembra porti macigni nella tasche.

“Scusi ma non le fa male di primo mattino?” azzardo, anche se non è mia abitudine attaccar bottone. Gli vedo un sorrisetto fargli sobbalzare la testa mentre fissa il bicchiere.
“Mi servono zuccheri per lunga giornata e i cornetti sono troppo burrosi, ho lo stomaco delicato.” è la sua risposta che mi spiazza. Anche perché sono a metà del mio secondo dolce… Ma perché mi fissa adesso?
“Se lei avesse il potere di rendere calme, contente e sicure di sè le persone che le stanno accanto, così che riescano risolvere i loro problemi senza arrabbiarsi, senza accorgersene. - e si poggia sul gomito per rivolgersi col busto verso di me - Se potesse far sì che le persone si fermino un attimo e riflettano, su di sé, sinceramente, prima di pensare, e sugli altri, per comprendere se diranno qualcosa di inopportuno. Se riuscisse con la sola vicinanza a tranquilizzare la gente appianando così tensioni e blocchi più profondi. - alza il bicchiere per un sorso - Lei cosa farebbe?”
“Ah… Non saprei su due piedi - il mio sguardo va in cerca di aiuto attorno e becco un calendario con una bella tipa, una di quelle modelle da copertina e ripenso alla classica risposta da Miss italia. - La pace nel mondo?” azzardo.
“Esattamente - puntando il dito della con cui tiene il bicchiere su di me - esattamente questo.”
“Per cui?”
Ingolla un altro sorso che gli fa strizzare gli occhi. Sembra che gli serva coraggio più che energie: “E’ quello che faccio. Vado in giro. La gente si rilassa e torna la pace. Allora vado in un altro posto, anche dove ci sono conflitti, per farli smettere. Anche se sono lontani e mi ci vuole una vita, anche se mi tocca cercare i capi che si son ficcati chissà dove.”
“Mi sembra meraviglioso, no?” dico un po’ sarcastico. Il mondo non mi sembra che se la passi così bene, anzi.
“E quando me ne vado, torna come prima. E’ come una bolla, tutto bene attorno a me, ma poi dietro di me si richiude - gesticola un po’ con le mani per spiegarsi - come se non fosse successo. Puff! Scomparso! Sembra inevitabile, ma non posso a fare a meno di provarci. - torna a fissare triste il bicchiere, oramai quasi vuoto, e lo secca con un colpo solo - Anche se mi sembra tutto inutile.”
Rimango in silenzio un attimo, e si alza dandomi le spalle: “Grazie per la bevuta.” e se ne va. Lo vedo allontanarsi e capisco che mi ha lasciato il suo conto. Vabbè, sono spiccioli… Ehi ma sono quasi le nove e mezza!! Sono in ritardo, il capo mi scannerà, maledizione!!

@happycactus ho copiato il racconto qui, sperando che possa andare bene anche a Salvatore se volesse usarlo per una sua antologia. Alla peggio rendo l’argomento privato.

1 Mi Piace

E se fosse ", maledizione!“, la chiusa?

Anche, volevo dare un colpo forte per sottolineare il cambiamento.
In quanti votano per la nuova chiusa?

Capisco il tuo punto di vista, però alla fine non saprei cosa votare. :sweat_smile:
Sarò neutrale.

Vanno bene entrambe, ma la seconda agevola una pubblicazione anche presso le edizioni Paoline…

Ma… Ma… Sì è cambiato da solo! Allora c’è davvero una maledizione!

Zensura! :smiling_imp: