Dov’è il Toby?
Vogliamo i numeri!
Porca paletta, va a finire che dobbiamo aprire una sezione “Pandemie e pesti varie”, pinned topic “come sopravvivere all’epidemia zombi”
Beh dai. Il vaiolo è una brutta bestia però
-
1- non è contagioso come l’influenza.
-
2- abbiamo un vaccino efficace, che non devi rifare ogni 3 mesi.
-
3- anche se non ti sei vaccinato prima, pare ti salvi pure se ti vaccini dopo (ma entro 1 o 3 giorni, eh? Non che ne aspetti 5 o 10)
Infatti era sparito per 40 anni (quasi ovunque - ne restavano alcune sacche nel terzo mondo, è un fatto noto, oltre che in alcuni laboratori, ma di quelli che non si perdono nulla).
Questo lo battiamo anche senza lockdown. Forse.
Ho voglia di frattaglie, è grave?
Si!
Dipende… quando hai avuto l’ultima volta le tue cose?
Sentito in radio che in Lombardia si pensa già a eventuale vaccino per sanitari e quarantena.
Non ditemi che si ricomincia.
Dove lo hai sentito?
D’altronde, se davvero torna il vaiolo, è già qualcosa di serio per cui vaccinarsi o almeno per vaccinare i pargoli - che il vaiolo a loro faceva male.
Vedremo.
Sentito ieri al giornale radio di Disco Radio, emittente locale Piemonte e Lombardia.
Ma se non ho capito male, 1) si risolve da solo in un paio di settimane e 2) il vaccino esistente funziona bene…
Ah, non il vaiolo vero, quello “delle scimmie”, cioè qualcosa che somiglia alla scarlattina (che però puoi fare ogni 15 giorni): una malattia esantematica che passa da sola.
E non vuoi farne un caso mondiale, con l’OMS che raccomanda vaccinazioni e ti fa gli occhi brutti, e i giornali che fanno del gran clickbait?
Nuova variante, più contagiosa e letale! E come si cura? Di base passa da sola. E più contagiosa perché? Perché prima se ne stava in Congo, mo’ ci stanno due casi anche in Finlandia. Chiudiamo le frontiere?
Poi prima era appannaggio dei gay (a me non risulta, ma vuoi mettere farla sembrare tipo l’HIV?), adesso invece no (ma pure prima: si trasmette mangiando carne infetta o a contatto col sudore di infetti ovvero con rapporti sessuali coi suddetti. E mica che devi essere un lgbt per forza!).
Insomma, te lo dicono che, sì, è una cosa fastidiosa, ma non da codice rosso, però intanto vediamo quanti cliccano.
Confrontiamo le informazioni:
Nei Paesi endemici la trasmissione avviene prevalentemente da animale a uomo mentre la trasmissione interumana ricopre una percentuale limitata di casi
colpisce tutte le fasce di età; nei Paesi endemici i bambini di età inferiore ai 16 anni hanno storicamente costituito la percentuale maggiore di casi. Tuttavia, negli anni sono stati segnalati focolai di tutte le età e in contesti più diversi e l’età mediana è passata da 4 anni negli anni 70 a 21 anni nel 2010-2019.
Il clade del bacino del Congo è stato rinominato “Clade I”, mentre il clade del bacino dell’Africa occidentale come “Clade II”. Quest’ultimo è stato suddiviso in due sottogruppi: Clade IIa e Clade IIb.
Dal sequenziamento del virus sono stati identificati due distinti cladi di MPX: il clade dell’Africa occidentale (letalità <1%) e il clade del bacino del Congo considerato più virulento (letalità >10%).
Negli ultimi decenni, il numero di casi segnalati nell’uomo è andato aumentando
Tra il 2017 e il 2019 è stato segnalato un focolaio di oltre 300 casi in Nigeria
alcuni Paesi, come Liberia, Sierra Leone, Camerun e Repubblica Centrafricana hanno iniziato a segnalare casi con maggiore frequenza. Si ritiene che l’incremento dei casi endemici sia imputabile a una combinazione di fattori, tra cui l’interruzione della vaccinazione contro il vaiolo che forniva una certa protezione crociata contro il vaiolo delle scimmie, l’aumentata deforestazione e una migliorata sorveglianza e capacità di laboratorio nella regione africana. Alcuni autori citano una evoluzione del virus come ulteriore possibile fattore.
Fino al 2022, i rari casi che venivano segnalati in Paesi non endemici erano solitamente di importazione. Nel 2003, si è verificato un focolaio di circa 50 casi umani in sei Stati degli USA, collegato all’importazione e alla vendita di animali esotici provenienti dall’Africa occidentale. Questa è stata la prima volta che il vaiolo delle scimmie è stato segnalato nell’uomo al di fuori dell’Africa. Le persone infettate si sono ammalate dopo aver avuto contatti con piccoli animali domestici (cani della prateria) a loro volta infettati dopo essere stati ospitati vicino a piccoli mammiferi importati dal Ghana. In tale focolaio, non è stata identificata alcuna trasmissione da persona a persona, né riportato alcun decesso.
Nel 2022, per la prima volta sono state segnalate catene di trasmissione prolungate di Mpox (Clade II) in Paesi in cui la malattia non era endemica, senza che i casi riportassero collegamenti epidemiologici diretti o immediati con aree dell’Africa occidentale o centrale (viaggi, importazione di mammiferi).
Il 14 agosto 2024, l’OMS ha di nuovo dichiarato l’Mpox “Emergenza di salute pubblica internazionale” (…) in seguito all’impennata dei casi registrati nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) nell’ultimo anno, e all’allargamento dell’epidemia in numero crescente di Paesi africani.
Manuale MSD (Medico Statistico Diagnostico), aggiornato però solo al 2023
Nel caso della trasmissione dall’animale all’uomo, l’mpox è probabilmente trasmesso attraverso liquidi corporei, tra cui goccioline salivari o respiratorie o contatto con l’essudato della ferita. Ciò può avvenire attraverso morsi o graffi da un animale o attraverso la preparazione e il consumo di carne animale infetta.
La trasmissione da persona a persona avviene attraverso uno stretto contatto prolungato. Le vie di trasmissione comprendono le goccioline respiratorie in caso di un prolungato contatto fisico faccia a faccia o intimo, il contatto diretto con lesioni infettive o altri liquidi corporei, e i fomiti[1] attraverso il contatto con indumenti o lenzuola contaminate da croste o liquidi corporei. La trasmissione materno-fetale può avvenire attraverso la placenta.
Basandosi su uno studio della trasmissione condotto in Africa, il tasso complessivo di contagi secondari in seguito a contatto con una fonte umana nota è del 3%, e fino al 50% di essi sono stati segnalati in soggetti che vivono o sono venuti a stretto contatto con una persona infetta dall’mpox. La trasmissione in ambiente ospedaliero è stata documentata in un contesto endemico. È stato segnalato un caso di trasmissione a un operatore sanitario. Il tasso di mortalità dei casi è ≤ 10% con il ceppo del bacino del Congo, ma è < 1% con il ceppo dell’Africa occidentale.
La maggior parte dei pazienti con l’mpox ha una malattia lieve e autolimitante. Questo è particolarmente vero per il ceppo dell’Africa occidentale responsabile dell’attuale epidemia globale. Il trattamento è di supporto con analgesici, liquidi e cura delle ferite.
I pazienti con malattia grave, complicanze o che sono a rischio di malattia grave devono essere considerati per il trattamento antivirale. Questi sono pazienti con lesioni emorragiche o confluenti, coinvolgimento delle mucose o dei genitali o altre complicanze che richiedono il ricovero in ospedale; pazienti immunocompromessi, pediatrici, in gravidanza o in allattamento; e pazienti con condizioni cutanee esfoliative attive.
I dati di osservazione passati di Africa suggeriscono che il vaccino contro il vaiolo è efficace almeno per l’85% nella prevenzione dell’mpox, perché il virus dell’mpox è strettamente correlato al virus che causa il vaiolo. Tuttavia, la precedente vaccinazione contro il vaiolo non sempre fornisce un’immunità permanente, ma probabilmente riduce la gravità della malattia.
I pazienti non ospedalizzati con l’mpox devono
-
Isolarsi a casa fino a quando le lesioni non si sono risolte e le croste non sono cadute e si è formato un nuovo strato di pelle intatta
-
Evitare il contatto fisico diretto con altre persone e animali
-
Non condividere oggetti potenzialmente contaminati, come lenzuola, asciugamani, vestiti, bicchieri o utensili per mangiare e pulire e disinfettare le superfici e gli oggetti comunemente toccati
-
Indossare una maschera se è necessario uno stretto contatto con altri in casa
Le misure di controllo delle infezioni in ospedale comprendono il ricovero dei pazienti in una stanza privata con porta chiusa. Una speciale gestione dell’aria non è necessaria a meno che non vengano eseguite procedure che possono diffondere secrezioni orali infettive (p. es., intubazione, estubazione). Le attività che possono causare la distribuzione di materiali secchi nell’aria o sulle superfici (p. es., l’uso di ventilatori, scuotere la biancheria sporca) devono essere evitate. Appropriati dispositivi di protezione individuale comprendono abiti, guanti, maschera di livello N95 (o equivalente) e protezione per gli occhi.
Mpox, l’Oms teme altri casi della forma più letale del vaiolo delle scimmie in Europa. L’Italia rafforza sorveglianza. L’alleanza dei vaccini: “Prepariamo scorta globale”
Non un caso isolato, ma soltanto il primo. L’Organizzazione mondiale della sanità teme che altri casi importati del vaiolo delle scimmie – Mpox della variante Clade 1 – potrebbero essere presto confermati in Europa, dopo che oggi la Svezia ha annunciato il primo caso simile al di fuori dell’Africa.
(…) l’epidemiologo svedese Magnus Gisslén: “Il rischio di malattie gravi e di morte è probabilmente maggiore con il clade 1 che con il clade 2. È anche probabilmente più contagioso. Si stima che il rischio di diffusione nel continente africano sia elevato, ma c’è anche un rischio di diffusione all’esterno”.
A conferma dell’inizio di una diffusione che ha attraversato i confini dell’Africa c’è l’annuncio del ministero pakistano della Sanità che ha confermato un caso aggiungendo che è in corso il sequenziamento per determinare se si tratta della variante più pericolosa. Il contagiato è un uomo recentemente tornato dal Medioriente. Non è chiaro quale Paese mediorientale avesse visitato l’uomo, e in quella regione non siano ancora stati segnalati casi della nuova variante.
l’Oms, che ha dichiarato lo stato di emergenza internazionale, ha spiegato che quest’anno in Africa si sono verificati più di 14.000 casi e 524 decessi, superando già le cifre dell’anno scorso. Oltre il 96% dei casi e dei decessi si è verificato in Congo.
Italia – Intanto si rafforza in tutta Italia la rete di sorveglianza diagnostica sul vaiolo scimmie come rende noto il ministero della Salute, rilevando che la situazione è sotto controllo. “La situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo (clade I) di Mpox.
Nella prossima strategia quinquennale, a partire dal 2026, Gavi istituirà una scorta globale di vaccini mpox, simile a quelle esistenti per i vaccini contro colera, Ebola, meningite e febbre gialla. La realizzazione di una scorta è in attesa della disponibilità dell’Emergency Use Listing dell’Oms o della prequalifica di un vaccino raccomandato, ed è soggetta alla raccolta fondi per il prossimo periodo strategico di Gavi. Un obiettivo fondamentale sarà garantire che la progettazione della scorta sia sostenuta da una solida valutazione delle esigenze di salute pubblica a lungo termine.
L’infettivologo – “Dopo 15 mesi dopo la fine dell’emergenza che lo aveva visto protagonista, il vaiolo delle scimmie – ormai ribattezzato mpox – torna a fare paura. Anche perché il nuovo ceppo virale detto Clade1, è molto diverso rispetto al precedente e più aggressivo e virulento . Si parla di circa 15 mila casi nel continente africano dall’inizio dell’anno e 461 i decessi. Il virus sta mostrando di essere capace di varcare i confini dei paesi dove è stato descritto maggiormente e insediarsi in aree in cui fino a oggi non era presente – scrive su X l’infettivologo Matteo Bassetti – La cosa che preoccupa di più è che le vittime principali sono oggi i minori. Secondo i dati diffusi dall’Oms, il 39% dei casi e il 62% dei decessi riportati dall’inizio dell’anno fino a maggio nella Repubblica Democratica del Congo riguardavano bambini con meno di 5 anni di età. Il 20% delle persone decedute non aveva ancora compiuto un anno e negli ospedali, riferisce Save the Children , sono ricoverati a causa della malattia anche neonati di appena due settimane. Si tratta quindi di una malattia infettiva di difficile contenimento.
Potrebbero esserci casi d’importazione legati ai viaggi, anche nel nostro paese. Occorre organizzarsi presto con tutte le misure di terapia e profilassi per evitare la diffusione globale”.
Vaiolo delle scimmie, 1.200 casi in 7 giorni: in Africa è allarme Mpox
Tra i Paesi più colpiti la Repubblica Democratica del Congo, epicentro dell’epidemia, con 16.800 tra casi sospetti o confermati. Dall’inizio del 2024 sono stati censiti oltre 500 decessi. I casi sono stati segnalati in tutte le 26 province del Paese, che ha una popolazione di circa 100 milioni di abitanti. Il Burundi, che confina con la Rdc, ha invece riportato 173 casi (39 confermati, 134 sospetti), con un aumento del 75% in una settimana. L’Africa sta affrontando la diffusione di un nuovo ceppo del virus, individuato in Congo nel settembre 2023, ovvero “Clade Ib”, più virulente o letale dei ceppi già noti.
Questa settimana sono stati segnalati i primi casi di mpox al di fuori dal continente africano, in Svezia e Pakistan. La recrudescenza del virus Mpox ha spinto l’Oms a dichiarare un’emergenza sanitaria di portata internazionale, il livello di allerta piu’ alto. Due giorni prima, anche l’Unione africana aveva decretato il vaiolo delle scimmie “emergenza sanitaria continentale”.
Il numero di casi riportato quest’anno nella RDC - si legge - ha già superato il numero totale dello scorso anno, con più di 15600 casi e 537 decessi. Solo nell’ultimo mese sono stati riportati più di 100 casi confermati in laboratorio di mpox clade 1b in quattro paesi confinanti con la RDC, dove in precedenza non erano stati rilevati casi: Burundi, Kenya, Rwanda e Uganda.
Si pensa inoltre che il numero reale di casi sia in realtà superiore, in quanto gran parte dei casi con presentazione clinica compatibile con infezione da mpox non vengono testati in laboratorio.Nell’epidemia mondiale del 2022, sono state riscontrate alcune differenze nel periodo di incubazione che può variare da 7 a 8 giorni con periodi anche più brevi da 2 a 4 giorni. Inoltre, sono stati descritti quadri clinici atipici che differiscono per alcuni aspetti da quanto generalmente descritto nei passati focolai di Mpox nei Paesi endemici. I sintomi prodromici che precedono l’eruzione cutanea non sempre si manifestano, e sono assenti in quasi il 50% dei casi.
Le manifestazioni atipiche hanno incluso la comparsa di lesioni genitali come primo sintomo, senza una fase prodromica, e lesioni prevalentemente anogenitali o orofaringee con o senza febbre o sintomi sistemici. In alcuni casi le manifestazioni cliniche si sono limitate alla comparsa di una singola lesione (cutanea, anogenitale o orofaringea). Sono stati inoltre descritti casi subclinici/asintomatici. Le complicanze tipiche del vaiolo delle scimmie possono includere infezioni batteriche secondarie, broncopolmonite, sepsi, encefalite e infezione della cornea con conseguente perdita della vista.
L’Mpox è solitamente una malattia autolimitante e in genere dura da 2 a 4 settimane. Alcune persone possono sviluppare una malattia più grave e necessitare di ricovero ospedaliero. Le persone a più alto rischio includono i bambini, le donne in gravidanza e le persone con compromissione del sistema immunitario inclusa l’infezione da Hiv. La prognosi della malattia dipende da molteplici fattori inclusi lo stato di pregressa vaccinazione, lo stato di salute iniziale della persona, malattie concomitanti e comorbidità.
È possibile che le persone che sono state vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano a minor rischio di infezione con il virus del vaiolo delle scimmie per la similitudine di quest’ultimo con il virus del vaiolo umano.
Vaiolo delle scimmie, chi è più a rischio e dove sono i casi in Europa: dieci domande e risposte
Un ceppo molto aggressivo dell’agente patogeno, la variante Clade I, ha acquisito dal novembre 2013 un’elevata capacità di trasmettersi da uomo a uomo. Vediamo nel dettaglio cosa c’è da sapereCresce la preoccupazione in merito al vaiolo delle scimmie. Nei giorni scorsi l’Oms ha dichiarato l’emergenza sanitaria globale a causa dell’impennata dei casi registrati nella Repubblica Democratica del Congo quest’anno (oltre 15.600 casi e 537 decessi, superando il totale dello scorso anno) e dell’allargamento dell’epidemia a numero crescente di Paesi africani. E dopo che la Svezia ha segnalato il primo caso della variante più contagiosa e pericolosa.
In Italia la situazione epidemiologica è attualmente “sotto controllo” in quanto “non sono stati accertati casi del nuovo ceppo (clade I) di Mpox”, ha dichiarato Mara Campitiello, capo del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute. I casi attualmente descritti in Italia non sono stati gravi ma hanno necessitato di monitoraggio clinico. Negli ultimi 2 mesi in Italia, emerge dall’ultimo bollettino del ministero della Salute, si sono verificati 9 nuovi casi: 2 in Friuli Venezia Giulia, 1 in Lombardia e 6 in Veneto. A partire da maggio 2022, quando in Italia è stato riscontrato il primo caso di infezione, nel nostro Paese sono stati confermati 1.056 contagi, 262 dei quali collegati a viaggi all’estero. Quasi la metà dei casi (441) sono stati registrati in Lombardia. Seguono il Lazio (169) e l’Emilia Romagna (97). Come avvenuto nel resto del mondo, la grande maggioranza dei contagi (1.040) ha riguardato persone di sesso maschile. È 37 anni l’età mediana con un range che va dai 14 ai 71 anni.
Un ceppo molto aggressivo dell’agente patogeno, la variante Clade I, ha acquisito dal novembre 2013 un’elevata capacità di trasmettersi da uomo a uomo. A differenza dei precedenti focolai nel Paese centroafricano, il nuovo ceppo è stato in parte trasmesso per via sessuale, anche tra eterosessuali, hanno dichiarato i ricercatori. Ma è stata registrata anche la diffusione attraverso contatti non sessuali tra persone, compresi i bambini che giocano insieme a scuola. La maggior parte dei decessi in Congo ha riguardato bambini sotto i 15 anni e questo indica che in effetti le modalità di trasmissione della malattia potrebbero essere cambiate (contatto stretto e per via respiratoria).
I sintomi in genere durano da due a tre settimane e di solito scompaiono da soli o con cure di supporto, come farmaci per il dolore o la febbre. Il periodo infettivo deve essere considerato a partire dalla comparsa dei primi sintomi fino alla caduta delle croste di tutte le lesioni e la formazione di nuova pelle.
Nella maggior parte dei casi i sintomi di Mpox scompaiono da soli entro poche settimane. Alcune persone sono a più alto rischio di malattie gravi o complicanze: donne in gravidanza, bambini e persone immunocompromesse. Le complicazioni includono infezioni cutanee secondarie, broncopolmoniti, sepsi, encefaliti e infezione della cornea. A differenza della precedente variante Clade II, il nuovo ceppo Clade I ha una mortalità molto maggiore - circa il 10% delle persone infette non sopravvive all’infezione - ed è quindi più letale.
Come funziona la vaccinazione in Italia?
Al momento, in base al protocollo adottato in Italia, chi ha già avuto una vaccinazione antivaiolosa può ricevere solo una dose di vaccino, mentre chi non è stato vaccinato in passato deve fare due dosi a distanza di un mese.
Dai, quasi onesti. Un plauso a Bassetti, comunque.
Fòmite= oggetto inanimato che, contaminato o esposto a microrganismi patogeni, può trasferire una malattia infettiva a un nuovo ospite. Per la TrecCani è solo “esca”, “innesco”, “causa” o “un genere di funghi”. ↩︎
Salvini ha detto che è tutto sotto controllo, prepariamoci perché siam fottuti.
No dai, stavolta no.
Intanto, questo davvero non lo prendi come un’influenza, anche se (ovviamente) si parla di “variante più contagiosa”: ti devono davvero sputare addosso, oppure devi strofinarti su un corpo sudato.
Ti può tradire il fatto che, nonostante l’infetto sia contagioso da che compaiono le macchie, queste potrebbero non partire dal viso, quindi potresti non accorgerti subito della cosa guardandolo in faccia. E sappiamo quanto l’infetto medio eviti i contatti con le persone per non passare la sua infezione, per non parlare di quanto tante mamme non mandino il figlio a scuola quando è malato, che la scuola mica è un servizio di baby sitting, no?
Per questo, infatti, tende a colpire un po’ tutti, ma di più i giovani (e, tra i vecchi, quelli che pensano di avere ancora 30 anni). Ma anche così, continua a essere ben poco pericoloso, salvo malnurtizione, immunodeficienza a livelli di HIV, o gravidanza - ma questa perché può passare al feto anche attraverso la barriera della placenta, non perché altrimenti la persona gravida sia più fragile di suo (però è anche vero che, almeno in teoria, le signore in dolce attesa non dovrebbero salivare con altri umani come adolescenti in fregola, eh?).
Insomma, stante che poi, fuori dal terzo mondo, stiamo ancora aspettando di vedere se qualcuno davvero schiatta, siamo più di fronte a un’emergenza mondiale molto localizzata. Poi ci sarebbe da dire che già nel 1981, quando hanno abrogato il vaccino del vaiolo (quello vero[1]) per noialtri, un mio prof. s’interrogava sui motivi, visto che lui per l’Africa viaggiava e sapeva che invece, da quelle parti, di vaiolo vero ce n’era ancora.
Sarà strano, ma un po’ ce li vedo a ripropporre quel vaccino lì - e lo dico: quello era un vaccino serio, mica la presa per i fondelli delle 2 dosi ogni 4 mesi di quello per il Covid, che poi doveva diventare “sempre più contagioso” per spiegare perché, dopo qualche mese, te lo prendevi lo stesso e, al 99%, stavi male per tre giorni esattamente come un terrapiattista qualunque, all’1%, schiattavi allo stesso modo dopo i 60 anni (o non schiattavi più, esattamente come i non vaccinati, dalla Omicron v 2.0 in poi).
Comunque, abbiamo un vaccino autentico quindi, al limite, campagna di richiamo e campagna di vaccinazione. Però almeno dovrebbero essere un po’ più furbi e dirci piuttosto che aveva ragione quel professore lì e che c’è stato un ritorno del virus serio[2], non questa baggianata dell’Mpox, sennò si riparte col circo degli antivaccinisti (mica per altro: il vaccino è buono, sì, ma lo fai se arriva davvero il vaiolo. Se è una roba che per rischiare devi essere del Biafra[3], non saprei dare torto a chi non volesse farlo).
In italia la vaccinazione è stata sospesa nel 1977 e ufficialmente abrogata nel 1981. Pare che invece essere vaccinati contro il vaiolo aiuti anche contro l’Mpox. ↩︎
Nel XX secolo il vaiolo ha causato circa 300-500 milioni di decessi nel mondo (nel 1900, la poppolazione mondiale era di 1,6 miliardi, nel 1927 2 miliardi, nel 1960 3 miliardi nel 2000, 6 miliardi). Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel solo 1967 quindici milioni di persone contrassero la malattia e di questi due milioni morirono. ↩︎
Gioco ormai noto: prendi il numero di decessi globali e dici: “Eh, è mortalissimo!” Poi vai a vedere e scopri che quel “mortalissimio” si applica a casi ben determinati, tipo persone già al confine tra la vita e la morte per i fatti loro. Per cui, giù a vaccinare ogni 4 mesi anche i 12 enni normali, come fossero ottantenni o tutti attaccati a macchine per restare vivi…(no, non nel caso del vaiolo serio, ovvio: con quello c’era poco da scherzare) ↩︎
Noi che abbiamo il segno sul braccio.
In un libro di fantascienza un po’ romantico, l’ infermiera del 45 che si ritrovava nella Scozia dei clan in lotta con i Sassoni, riconosce un’ altro “viaggiatore” dai segni della vaccinazione del vaiolo sul braccio.
Comunque, almeno una notizia al giorno. E, anche oggi, qualcuno dice che non c’è da preoccuparsi, perché abbiamo un vaccino, di cui possediamo tante scorte.
Domanda: e iniziare a vaccinare in Congo, in Kenya e limitrofi, no? Anche per vedere di risolvere in loco, anziché poi chiedere al resto del mondo di vaccinare la qualunque per salvare l’africano a casa sua
Ps
ANS(I)A di oggi (grassetto mio):
l Comitato per la sicurezza sanitaria Ue nella riunione di ieri “ha concordato che la situazione su Mpox non deve essere essere considerata una emergenza per la sicurezza sanitaria in Europa”.
Lo ha detto il portavoce della Commissione europea Stefan De Keersmaecker, nel corso di un incontro con la stampa.
L’Health Security Committee ha comunque concordato un “approccio strettamente coordinato” sul virus del vaiolo delle scimmie.“Dal Covid abbiamo imparato di dover essere preparati - ha ricordato -. Hera ha concluso contratti per acquisti congiunti di 2 milioni di dosi di vaccini Mpox e trattamenti per 100mila dosi”.