Ho un amico che ha un figlio di 13 anni. Il pargolo doveva fare una tesina per l’esame delle medie. Ha scelto, come argomento, l’AI e la generazione di libri e, anziché fare un PowerPoint con 4 slide, ha scritto un libro di sci fi di circa 350 pagine.
Il ragazzo dichiara di averlo scritto lui, che ha usato l’AI come editor, correttore e potenziale lettore. Ma al di là di tutto, è un esperimento interessante - io lo prendo per quello, oltre al fatto che virtualmente conosco il padre. È un po’ come se (uno a caso tra noi) si fosse messo a giocare con l’AI per altro motivo e ne avesse tirato fuori un libro (che lui dichiara essere frutto del suo ingegno, supportato dall’AI per la realizzazione): gli butteresti un occhio o no? Ecco, io lo butto. Poi, non vedo l’ora di fare le pulci alla sua AI correttrice (che, se l’ha usata pure per questa presentazione, ha un piccolo problema con le “d” eufoniche)
Errore mio di presentazione della cosa. Comunque dovrei riuscire a leggerlo in quel di agosto. Forse, che prima devo leggere “il Paese più bello del mondo”. Vi farò sapere, comunque. Soprattutto il numero dei typo.
Basta che poi non diventi come la storia della tua lettura dell’amore disperato delle cose, che ci fai scappare gli ultimi autori non abbastanza sani di mente per rimanere in questo posto.
Sto preso con il libro dell’ “amica che…” e questo non l’ho ancora iniziato, ma uno del gruppo di MTB lo ha già finito.Ha solo scritto: “Bello, lo consiglio”. Vedremo se è così.