Ancora

Ancora
L’angelo recide le corde vocali della donna, odia le urla. Lei non prova nulla, è sedata e cosciente.
Con la sega, il serafico le seziona lo sterno e con le mani le divarica violentemente le costole. Poi la fissa negli occhi, è eccitato, è affamato. Con la calma di chi vuol gustarsi il momento, le azzanna il cuore, lo squarcia e lo inghiotte. Nulla dell’organo è rimasto. Alza lo sguardo verso le altre donne urlanti e grondante di sangue grida: “ancora, ne voglio ancora” e suoi denti lacerano la guancia del cadavere -“ ancora, ancora”.

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Mi è venuta una strana voglia di tartare.

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Tutto bene a casa? Le pillole le prendi ancora , sì?

non capisco perché debba urlare una donna sedata. Spavento?

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Autoincitamento

Casa? Auto intendevi

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Ok, niente pedoni in vista? Non sono ripeto non sono la cena.

Ma il racconto mi piace. Soprattutto perché non sono il dessert

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Alza lo sguardo verso le altre donne urlanti

Ottimo: urlano “le altre”, ci sta.