Avevo deciso, per puro piacere, di pubblicare tutti i miei racconti in un piccolo libro autoprodotto. Ci ho messo qualche mese a sistemare tutto, formattare il testo e così via. Quando è arrivato il momento di pubblicare, dovevo scegliere la piattaforma. La scelta più logica sembrava essere Amazon KDP: niente complicazioni, pubblicazione veloce, e avrei potuto vantarmi un po’ in giro. Inoltre, avevo una copertina fantastica pronta.
Tuttavia, è sorto il dubbio su come dichiarare le vendite al fisco. Come al solito, il fisco italiano è un vero e proprio caos. Quello che ho capito è che per pubblicare su KDP dovrei aprire partita IVA. Quindi KDP è stato cassato.
Dopo diverse ricerche, ho trovato Youcanprint, che funge da intermediario quindi niente Piva ma mi verrebbe a costare circa 150 euro tra varie spese.
150 euro solo per un desiderio personale.
Qualcuno di voi ha esperienze o suggerimenti su come fare self-publishing in modo dignitoso, senza dover aprire partita IVA?
Grazieeee
A non è che sotto una certa cifra la p.i. non serve? Vado a memoria eh. @salvatore.mulliri , tu che ne dici visto che pubblichi regolarmente?
A sentore potrebbe non essere necessario ma bisogna sentire un commercialista che sappia di online.
No. Non c’è soglia minima
No. Ho studiato. Se uso kdp Amazon serve p.iva
Da quel poco che ho letto in giro, parrebbe il contrario.
Qui per esempio
Traspare chiaramente che come nel tuo caso è possibile in quanto non sei editore ma autore.
Però si, meglio sentire un professionista competente in materia di online.
PS: lascia perdere qualunque cosa leggi a proposito che provenga da fiscozen. Hanno una pessima reputazione come consulenti fiscali.
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A fine anno Amazon permette di scaricare un documento sull’ammontare delle royalties assegnate, io lo consegno al mio commercialista e lui mi dice quanto devo pagare. E’ una voce a parte nella dichiarazione dei redditi. Non mi ha mai chiesto di aprire una partita IVA. Ho una picccola s.r.l ma gli introiti tramite KDP non sono fatturabili.
Perché sono diritti d’autore, mi viene da dire. E i diritti d’autore vanno nel rigo dei proventi delle opere d’ingegno.
In tal caso, la p.iva non è affatto necessaria.
Però non è vero che sono esentasse, ma sono assoggettate a ritenuta d’acconto del 20%, che siccome amzn credo non versi (non è sostituto d’imposta da quel che leggo) dovrà essere liquidata con il conguaglio.
Vado a memoria, quindi se leggete queste righe vi assumete implicitamente ogni responsabilità.
Il problema principale è che amazon non paga royalties. Usa quel nome impropriamente.
Ad amazon l’autore vende un prodotto finito (il lavoro di impaginatura, copertina e marketing ecc lo fa tutto l’autore, Amazon fa solo da piattaforma). È come se l’autore vendesse un vaso. l’autore non vende un un’opera di ingegno ma un oggetto.
Youcanprint fa un minimo di lavoro e quindi si può configurare come cessione di opere d’ingegno.
Questo è quello che ho capito in due giorni di studio. Ma ho molti dubbi.
Ho chiesto un parere alla mia commercialista, ma non ha ancora risposto.
Ps
Amazon e la sua community sostiene che non serve piva per le motivazioni più assurde.
Continuo a studiare
Ho studiato un po’, già che c’ero, e sì, regna un gran casino, per quanto la cosa non sia sorprendente, in ITALIA.
Per capirsi, le istruzioni per compilare il PF UNICO sono in 3 fascicoli, il n.1, 175 pagine, il n. 2, 68 pagine, e il n. 3, altre 138 pagine. Dunque, per fare il tuo dovere, dovresti prima leggere 381 pagine, sperando che quanto scritto non sia una serie di supercazzole, poi fare la tua dichiarazione.
Se hai p.iva e hai delle royalties occasionali, si dovrebbe compilare il quadro RL, per iscriverle. Una parte è non tassabile, sulle altre pare ci sia una tassazione, anche se io sono ancora convinto che quando uso il software di compilazione mi chieda se ho avuto redditi da royalties occasionali oltre una certa cifra, e al mio no, vada avanti passando ad altro…vabbè, a maggio o quel che l’è vi faccio sapere.
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