Alla ricerca di Artù #5 – di Angelo D’Ambra

Malory è l’autore arturiano più noto nei paesi anglofoni. La sua opera ha ispirato Tennyson, Terence H. White, John Steinbeck e tutti gli autori contemporanei. Nella sua opera riscontriamo quegli evidenti rimandi alla sua epoca, alla Guerra delle Rose, al punto tale che, a seconda dello schieramento, yorkista o lancasteriano, è possibile vedere Enrico VI nel Re Pescatore ed Edoardo IV in Artù, piuttosto che Enrico VI in Artù ed Edoardo IV, suo avversario, nel traditore Mordred. Esattamente come Goffredo di Monmouth, che piega la storia di Artù all’affermazione legittimistica dei normanni in Inghilterra, l’opera di Thomas Malory, come quella di Chrétien De Troyes, sono figlie dei loro tempi, rispondono a logiche precise che trapelano dai loro testi. De Troyes ha degli obbiettivi, i suoi mecenati li hanno, e per questo mostra Artù e il suo mondo in un certo modo. Parimenti Thomas Malory fa del suo Artù la metafora del regno d’Inghilterra durante la Guerra delle Rose.


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