Ecco, questo sicuramente sì, oggi. Una volta (ma diciamo 50 anni fa) si usava anche “od”, si metteva “ad” anche con lettere diverse dalla “a” e “ed” ogni tre per due.
Adesso “od” è praticasmente il male
“ed” sopravvive (ancora per poco) in alcune forme senza una “e” a seguire solo per farmi arrabbiare (ed io, ad esempio)
“ad” solo con “a” a seguire.
Ma occhio che ci sono eccezioni: dipende anche dalle consonati che seguono e…dalle virgole! 
per esempio: la TrecCani:
Va segnalato che nella forma scritta la d eufonica non si segna prima di virgola: *arriva all’improvviso, ed, esattamente come le altre volte, in ritardo. Va inoltre segnalato che, mentre ed è abbastanza frequente in tutti i registri dell’italiano, od è raro nello scritto (dove suona burocratico e pedante) anche se si trova nella forma parlata.
Non mancano esempi di parole univerbate (➔ univerbazione) che traggono origine da locuzioni in cui è impiegata la d eufonica: adagio, da non confondersi però con quelle che presentano ad come esito della preposizione latina: adatto.
POSSIBILI ERRORI
Dagli esempi citati si potrebbe essere portati a desumere che è obbligatorio l’uso della d eufonica quando vi sia incontro di vocali identiche. Si incorrerebbe però in errore. Infatti:
(a) l’impiego della d con o appesantisce la catena fonica anziché alleggerirla, specie quando la vocale successiva è seguita a sua volta dalla d: sequenze come studio ed edizione, suoni od odori vanno quindi evitate;
(b) risulterebbero fuori norma sintagmi che hanno la d fuori del contesto indicato ma che sono, oramai, tanto stabilizzati nell’uso da risultare bizzarri se impiegati senza la d: ad ogni morte di papa, ad esempio, ad ogni buon conto, ad essi, ad eccezione di, ecc.;
(c) l’italiano contemporaneo è molto meno ostile allo iato di quanto lo fosse l’italiano letterario di base fiorentina; quindi è possibile fare a meno della d eufonica anche in caso di identità tra le vocali: ho incontrato Luigi e Enzo.
È opportuno evitare di estendere l’impiego della d eufonica ai più diversi contesti: andranno evitate quindi forme come ad ogni giro, baci ed auguri, caschi od elmetti.
il miglior consiglio lo trovi su una grammatica online (ma non fidarti troppo di quella, eh?):
Non vi sono dettami linguistici specifici sul corretto uso della d eufonica, pertanto, essendo uno strumento di ausilio alla pronuncia, è bene affidarsi a questa, in caso di incertezza: dove non si è certi se usarla o meno, facciamo una prova di lettura e affidiamo il compito di decidere al nostro orecchio; dopotutto, è l’effetto sonoro delle parole che vogliamo rendere il più armonioso possibile.
ora
Scrivete quindi:
Lisandro ed Ermia insieme a Demetrio ed Elena provano ad andare nel bosco.
No: dalle mie parti si dice “e Elena”
quindi:
Lisandro ed Ermia insieme a Demetrio e Elena provano ad andare nel bosco.
Perché ed Erminia ma non ed Elena? Perché Elena è il nome di mia madre. E io, fin da piccolo, rispodevo alla domanda:
— Come si chiamano i tuoi genitori?"
con:
— “Bruttto Bastardo” e “Elena”
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ummm
forse dovevo metterla nel Thread del Jabba carabinierizzato.
okay: in realtà quello che fa la differenza son le virgolette, cioè il fatto che, anche quando lo dici, dopo la “e” usata in quel modo fai una pausa