Di base il genere fantastico è semplicemente uno dei tanti “gusti” che questo medium offre, quindi non capisco perché se un ragazzino/a gode immergendosi per ore in mondi non-mimetici sia uno sfigato o problematico, mentre un altro ragazzino/a che gode immergendosi per ore in mondi mimetici con forti tinte “gialle o nere” (storie di criminali, serial-killer, stragi, misteri, rapimenti e delitti), sia “un tipo a posto” (che poi basta andare indietro nel tempo per capire che quelle stesse discussioni che toccano ora gli appassionati di fantasy se le era già sorbite l’appassionato di thriller, e rimanendo in suolo italico si prendano come esempio il caso di Diabolik e Kriminal o i film di Argento e Di Leo). Sono gusti, come i gelati, quindi rispettate le opinioni altrui anche se non le condividete, così ognuno è libero di godersela come meglio crede.
Tutto l’articolo è molto interessante ma forse il taglio “narrativo” tralascia alcuni spunti che meritano di essere ripresi.
Avrei un articolo abbastanza sostanzioso a riguardo, a che se il tema è sempre molto dibattuto.
Ho notato, come ho scritto anche altrove, che da noi o è alta letteratura (anche nel campo del fantastico) o niente. E anche autori che dovrebbero pensare alle idee, pensano più alla prosa.
E qui sta il secondo punto cardine, ossia tante belle discussioni ma certi concetti e soprattutto certi libri, vanno fatti conoscere al pubblico , più che la critica. Di saggi e discussioni ce ne sono a tonnellate ma bisogna forgiare nuovi lettori e nuovi interessi, se no siamo noi a cadere nello stesso tranello. Bisogna stimolare sempre la lettura e dopo affinarla con strumenti, analisi, classici e via dicendo.
Nella mia esperienza scopro continuamente che moltissimi giovani lettori sono entusiasti e curiosi per quanto riguarda la letteratura fantastica, nonostante le poche proposte di qualità del mercato. A differenza del mondo editoriale italiano, spocchioso e incapace di proporre nuovi titoli per i giovani lettori a meno che non giungano accompagnati da fanfare mediatiche dall’estero.