“Ora sarai tra le stelle”

A poco più due anni dalla morte (marzo 2020) la World SF Italia desidera ricordare la figura di Franco Storchi scomparso a soli 62 anni. Artista poliedrico, originario di Chioggia, era noto soprattutto come musicista nell’area veneta. Suonava vari strumenti ed era in grado di passare dal progressive rock al pop elettronico.
Come pittore, oltre alle copertine di vari dischi, va ricordata soprattutto la sua attività di illustratore nel campo della fantascienza. Come altri illustratori della sua generazione, faceva uso di tempere o acrilici e ricorreva molto all’uso dell’aerografo, dando così maggiore realismo e profondità ai suoi sfondi. Raffigurava soprattutto astronavi e macchinari, mentre non amava inserire nelle sue opere le figure umane (non che non ne fosse in grado). Per queste sue tecniche, si avvicinava molto agli illustratori anglosassoni più famosi degli anni Settanta, come Peter Elson, Angus McKie e soprattutto Chris Foss. In effetti, era noto tra gli appassionati come il “Foss italiano”. Firmava le sue tavole con una S cerchiata, così come Chris Foss usava la F.
Dobbiamo a lui moltissime copertine per la Editrice Nord e per il gruppo Armenia/SIAD, incluse quelle per la Rivista di Asimov e della collana Le Grandi Storie dellaFantascienza di Asimov e Greenberg. Molte sue illustrazioni sono apparse anche nella Grande Enciclopedia della Fantascienza di Editoriale del Drago, accanto ai più grandi illustratori italiani e stranieri. La chiusura delle sue case editrici di riferimento e il passaggio di molti altri editori all’uso di immagini realizzate con la computer grafica lo hanno messo un po’ in disparte ed ha preferito proseguire la sua attività artistica come musicista e compositore.
È morto in casa da solo, perché viveva separato dalla moglie, colto da un malore improvviso (da tempo soffriva di cuore), ed è stato trovato in casa dal figlio la mattina dopo. L’evento è stato subito riportato dal giornale La Nuova Venezia. A chi ama la fantascienza, mancheranno le sue astronavi, così realistiche nonostante le forme improbabili, e i suoi paesaggi alieni che ci hanno fatto sognare di volare nello spazio. Il figlio gli ha dato l’estremo saluto così: “Ora sarai tra le stelle”.


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