Questa sera ho recuperato un altro classico.
Witness for the Prosecution (Testimone d’accusa), numero 65 della IMDb Top 250 Movies.
Uno dei miei preferiti.
Io sto continuando anche nel mio filone “dagli inizi del cinema” e ho chiuso il 1924 vedendo due film soli, per quell’anno, ma due filmoni: La palla n. 13 (di Buster Keaton) voto 9 e L’ultima risata (di Murnau).voto 8.
Ricomincio da Taaac (2024)
Si ritrovano qua i personaggi principali di Mollo tutto e apro un chiringuito, cioè il sig. Imbruttito, il Giargiana, il Nano, il Brusini, e così via. Stavolta il boss, Bisio, ha venduto l’azienda milanese agli americani, per un fottio di soldi, e dei dipendenti non può dunque fregargliene di meno. L’Imbruttito, a causa di vari comportamenti inqualificabili, viene giustamente licenziato e, suo malgrado, imparerà a fare i mestieri che disprezzava e a mescolarsi con vari emarginati della società.
Allora, da un lato, il film è poco difendibile, se vogliamo, è una serie di sketch, spesso carini, anche, ed è nel complesso molto prevedibile; d’altra parte, il tutto ha un suo perché, soprattutto nel mondo italiano delle commedie, che è spesso piatto e noioso (e molto più prevedibile). Senza esagerare, ma le continue sfighe del protagoniste sono, a parte meritate, un discreto specchio della società, non appesantite dai consueti toni tragici di altre produzioni o svilite dalle fiction televisive. Mi sono pure divertito e in fondo ho voluto vedere come e dove finiva l’Imbruttito, e i personaggi che incontrava. E dunque ha suscitato il mio interesse; come descrizione del mondo del lavoro e dei lavoratori mi ha ricordato alla lontana, e facendo tutte le debite proporzioni con un genio, il mitico Fantozzi. Il quale Fantozzi, come è noto, fu bastonato dalla critica del tempo, la stessa che oggi lo ritiene un capolavoro, perché le facce come il culo mai mancheranno, e pure questo Imbruttito, di solito, lascia molto perplessa la critica militante nei suoi film. Il paragone, certo, è blasfemo ma, come dire, questo abbiamo, negli anni ’20.
Il film è ritrovabile su Amazon, non andò benissimo al cinema, non superando un settimo posto nelle classifiche settimanali di incasso; una sufficienza forse è generosa ma in fondo chissenefrega.
Visto.
Se sei di Milano, o se sei alla ricerca di un lavoro oggi, lo guardi e lo apprezzi.
Incipit spettacolare, comunque: ci si ritrova nell’annuncio del vecchio boss che lascia, quando si sentono certi riscorsi, in azienda, sull’essere “una grande famiglia” e poi “scusi, si è sincerato che salvaguardassero le nostre posizioni?” “No: mi hanno dato cento milioni. Vi porterò qui, qui, ma saoprattutto qui. Sono certo che ve la caverete. Altrmenti, pazienza, chissenefrega. Io vado in pensione anticipata”. Imperdibile.
Di passaggio, anche la ricerca della cassa in quel di Milano: a parte al casa della chicco, la cantina riadattata ad alloggio non è un’invenzione del film. Ci si ritrova eccome, con quegli intemediari da ahrarara[1]
L’Esorcista del Papa (2023), con Russell Crowe
Liberamente ispirato a Un esorcista racconta e Nuovi racconti di un esorcista di Gabriele Amorth, in realtà è un classico film action horror a cui dai una sufficienza perché si lascia guardare senza scadere in eccessi di bassa qualità.
The Witcher - Le sirene degli abissi (The Witcher: Sirens of the Deep) film di animazione Netflix del 2025, che si inserisce nell’universo della serie, ma può essere visto come una storia isolata.
Anche questo è un prodotto classico, niente di eclatante, ma guardabile.
Scorrendo l’elenco dei film in scadenza di Prime (che poi girano per altre piattaforme, risorgono a volte a volte no…) ho fatto fuori dei film che avevo in elenco con risultato mah…
Nine Days
film stranissimo, forse fantasy oppure no, con delle anime (angeli?) che giudicano altre anime se degne di incarnarsi nei terrestri; in parte giudicano secondo criteri sconosciuti e personali (e i fallimenti non sono mai colta delle anime (?), in parte ossrvano in una pletora di monitor le vite di quelli che avevano scelto [tutti del continente americano!!!]; girato in gran parte nel desrto dello Utah
degli attori conoscevo solo l’onnipresente Benedict Wong e Bill Skarsgård
Giudizio finale: boh, però non riuiscivo a non fare paragoni con The Good Place
The Great War
Wunderland L’Ultima Offensiva
Una coppia di B movie di guerra con in parte gli stessi attori/produttori etc etc in un miscuglio labirintico che non vado a esplicitare…
In sintesi:
The Great War: prendi degli attori vestili con uniformi USA (o tedesche) e falli correre nei boschi e su e giù per una collina, aggiungi un attore o due un minimo famoso (Ron Perlman, Billy Zane) il cui girato e separato da quello dei boschi (metti mai che prendano freddo) e quando non sai cosa fare, li fai sparare tipo spaghetti western (dove i cattivi cadono stecchiti, a volte prima dello sparo, con un solo colpo e i buoni schivano tutto e cadono mortalmente feriti uno alla volta con un compagno che lo tiene tra le braccia gridando il suo nome); aggiungi che i buoni sanno mimettizzarsi come il Gabibbo in piazza del Duomo, ma i cattivi avanzano come se nulla fosse alla "hanno aperto i saldi
Wunderlan: prendi degli attori (alcuni secondo me volutamente simiglianti agli attori di Band of Brothers) vestili con uniformi USA (o tedesche) e falli correre in un bosco (le Ardenne o le Groane è uguale), aggiungi un attore o due un minimo famoso (Tom Berenger, Billy Zane) il cui girato e separato da quello dei boschi (metti mai che prendano freddo) e quando non sai cosa fare, li fai sparare tipo spaghetti western (dove i cattivi cadono stecchiti, a volte prima dello sparo, con un solo colpo e i buoni schivano tutto e cadono mortalmente feriti uno alla volta con un compagno che lo tiene tra le braccia gridando il suo nome); aggiungi che i buoni sanno mimettizzarsi come Salvini al Leoncavallo, ma i cattivi avanzano sempre come se nulla fosse alla “fantozzi in bivi”
Onorevoli menzioni per: piano terreno (ovvero quando con la cinepresa riprendi il terreno sfiorandolo per metri), riciclo degli attori (come nei film peplum dove le stesse comparse morivano più volte), situazione drammatiKa anche se i buoni continuano a vincere
Giudizio: una stella in due su cinque
Ultimamente sto guardando solo film di guerra, e questi me li ero persi. Continuerò a fingere che non esistano.
Ieri ho guardato L’Appartamento, visto che era visibile ancora per qualche giorno su PrimeVideo, molto bello.
Su PrimeVideo hanno appena messo 800 Eroi, mega produzione cinese sulla battaglia di Shanghai del 1937.
Il film è fatto molto bene, è sostanzialmente fedele alla storia, i canoni sono sostanzialmente quelli dei film occidentali e il film pur essendo patriotico non scade in una propaganda che rende pensanti altri film di guerra cinese.
Chiaramente un prodotto destinato ad un pubblico internazionale.
In una delle scene principali si vede pure sventolare la bandiera della Repubblica di Cina, che poi oggi è sostanzialmente Taiwan
Kinds of kindness (2024)
Essendo un estimatore del regista greco Lanthimos, ero rimasto male per la solenne bocciatura di FilmTv a questo suo ultimo film a episodi (4,7 il voto medio). E’ da otto anni ormai che seguo i suoi film, da quando cioè recuperai il suo spiazzante Alps. La sua cifra stilistica è sempre stata più o meno quella, forse un po’ annacquata ultimamente ma che ora riprende vigore proprio in questo ultimo film: persone che con naturalezza hanno i comportamenti più strampalati e inquietanti; soggetti imprevedibili, belle ragazze, sesso, violenza molto cruda e violenta, appunto; fascino e originalità a larghe mani; piani di lettura e interpretazioni vari; a volte pure divertenti e quasi sempre con sceneggiature notevoli. Dimentico sicuramente qualcos’altro (la “precisione” delle scene e degli scenari, per dire) ma ci si è capiti. E alla fine tutto questo deve piacere, o può non piacere.
Qua abbiamo tre lunghi episodi, tra loro slegati se non fosse per un tale, un personaggio presente brevemente in tutti e tre, tale R.M.F.; e per il fatto che negli episodi gli attori sono sempre gli stessi (ma con personaggi diversi), a partire da Emma Stone, ormai attrice feticcio del Nostro, e poi Willem Dafoe, pure lui ora un abitudinario, ma c’è anche Jesse Plemons (da Breaking Bad e non solo), e altri, e tutti bravissimi.
Io sarei per un sette, ho trovato il solito Lanthimos e alle storie ripensi poi anche nei giorni seguenti alla visione. Il film è andato molto bene in Italia, arrivando a una inattesa seconda posizione negli incassi settimanali (sicuramente avrà fatto da traino il precedente Povere creature!); altrove invece non è andato benissimo, anzi, e malgrado gli scarsi costi alla fine ha chiuso economicamente maluccio.
Partecipò a Cannes, battuto da Anora; Plemons vinse però per la migliore interpretazione maschile.
ULTIME PER DOMENICA SERA
Migliore Film
Anora dovrebbe farcela. Scatto di Conclave, ma dal mio punto di vista la vittoria di quest’ultimo sarebbe senza senso: è un film carino, nulla più. Crollato alla distanza The brutalist
Migliore regista
Sean Baker è davanti a Brady Corbet .Ma è testa a testa.
Migliore attore
Altro testa a testa, tra Adrien Brody e Timothee Chalamet . Si prevede una serata che non si prevedeva (così).
Migliore film d’animazione
In vantaggio Il robot selvaggio su Flow . Quest’ultimo non l’ho visto, ma l’altro pure mi sembra un film come tanti altri…
Migliore film internazionale
Se la giocano ancora Emilia Perez e Io sono ancora qui , ma quest’ultimo pare avere fatto uno scatto in avanti.
Onigoroshi - Demon City (2025 - Netflix)
Live Action tratto dal celebe manga Oni Goroshi, risulta un film profondamente stupido, in cui nulla sembra scorrere, un’accozzaglia di eventi con ben poco senso e scene d’azione, pure scadenti …
Credo non ci sia bisogno di aggiungere altro
Bene, direi che non lo guardo
One second (2020, ma nel mondo 2022)
Film che da un po’ rimaneva stabile nella mia top 20 dei film da vedere e, dato che è su Amazon, l’ho visto. FilmTv gli aveva dato un 7,7 come voto medio, e dunque le attese erano alte; pure il pubblico era sul 7. Mah, con rispetto per il regista Zhang Yimou (Lanterne rosse, Hero, La foresta dei pugnali volanti, La città proibita, La locanda della felicità, etc…), questo, secondo me, è un suo film minore. Filmino ino ino, carino ino ino; ha alcuni momenti belli, soprattutto nella seconda parte, ma ad esempio gli inseguimenti tra il protagonista e la ragazzina (attrice all’esordio!) sono veramente troppi, e spesso noiosi. E pure la prima parte, in spazi sterminati, con questa popolazione primitiva, brava, eh, ben indottrinata dal regime comunista, ma non scatta sta gran scintilla e non nasce sto gran interesse. Poi ok, ho capito, la critica tutta, appena c’è un proiezionista, pellicole, cinema improvvisati anni ’60 (nel nulla cinese, in questo caso), va un po’ in brodo di giuggiole, ci sta, ma anche basta…
In definitiva un film minore, sufficiente, anche perdibile, volendo, secondo me. Film ovviamente di super essai, Doveva andare al Festival di Berlino, ma all’ultimo venne ritirato, per motivi ancora ignoti, forse il regime cinese si frappose, sai te.
A me è piaciuto, però in generale amo molto questo genere di film asiatici, che mi fanno pensare per certi sensi ad una specie di roadmovie, con un base storico culturale e come protagonisti uomini comuni.
Io stasera ho visto
Carry-On (2024 - Netflix)
Thriller “aeroportuale”, che ho trovato puntare un po’ troppo sulle azioni stupide per andare avanti.
I giudizi globali parevano buoni; 6 e mezzo su imdb, che saliva a 69 con metascore, mentre RT arrivava a 87% … personalmente sarei per un 6 stiracchiato.
Beh
Poteva piovere!
Film porcheria
Trap (2024)
Ok, la prima parte è forse troppo lunga e ripetitiva, per quanto abbia il suo perché. Shyamalan non è quasi mai banale nei suoi film, anzi, e qua immagina un serial killer, uno che rapisce a caso le sue vittime, che poi tortura, uccide, smembra…orbene, costui ha però la classica famiglia, ovviamente ignara di tutto, e ora tocca a lui portare l’adorata figlia pre-adolescente al concerto della tipica cantante adorata dalle ragazzine. Altro non aggiungo e non va detto, se non che, viene specificato quasi subito, tutto il concerto non è altro che una enorme macchinazione per tentare di catturarlo.
Nella seconda parte del film l’adrenalina decolla; nel complesso non sono neanche troppe le situazioni fuori dalla realtà, quelle in cui dici, ok, questo è impossibile, questo non poteva accadere….siamo in una quantità “normale”.
La storia regge e attrae, si vuole vedere come cavolo andrà a finire; il film è interessante e io sono per un 6/7. Bravi un po’ tutti, dal protagonista Josh Hartnett, alla ragazza che fa la cantante, che poi pare sia veramente una cantante e soprattutto è la figlia del regista, e questo spiega forse perché nella prima parte ci siano un po’ troppe canzoni, e scatta una specie di cortocircuito, con Shyalaman perso dietro sua figlia in un film in cui si racconta di un serial killer matto per la sua, di figlia.
Critica un po’ divisa su questo film, pare sia piaciuto più in Europa che in America; da noi arrivò addirittura al secondo posto delle classifiche settimanali d’incasso; anche nel mondo il film è andato bene.
Il serial killer con un debole per la figlia. Secondo me ci sta. Poi in USA c’è caso si annoino, in effetti
Che poi in quel film lui è una padre adorabile e premuroso per la figlia e il figlio, e pure marito attento e affettuoso.
Solo che ha i demoni dentro, porello.
Un altro film dalla parte del mostro?