La Pandemia

E pensa quanti saranno davvero.

Ha anche il 17% della popolazione mondiale e, almeno sulla carta, ha evitato accuratamente di far circolare il virus con isolamenti massicci di milionate di persone a botta.

Da cui una riflessione: vale davvero la pena di isolare tutti come hanno fatto loro, o poteva avere un senso lasciare che almeno i giovani sani affrontassero il virus da comuni mortali normalmente esposti durante le attività quotidiane?

Poi si può sempre sostenere che gli manca Pfizer. Ma pure una bella fetta di guariti, mi vien da dire.

E mettimoci il fatto che i cinesi danarosi vanno a Macao e Hong Kong ora a farsi i vaccini veri (i nostri a mRna), che si diranno vabbè tutto, ma insomma…

Ma ti ricordi quando, a novembre/dicembre 2020, ci si era accorti che i cinesi da noi sembravano immuni al covid e si diceva che era dovuto al fatto che avevano un vaccino ed erano rientrati in patria per vaccinarsi?

Poi però, da che ci sta Pfizer, tutto il resto, a parte Modena che è a mRna come lui, fa schifo. Per quanto, un paio di bordate anche a quel rivale, mi pare di ricordarle. Ma soprattutto, i cinesi che ti copiano la qualunque, infischiandosene di qualsivoglia bollino, quella cosa così preziosa no, quella niente. Piuttosto si va all’estero a farla.

Ma ti pare?

Si conferma quello che avevo sentito sulle vittime cinesi: sono stati conteggiati - chissà quanto accuratamente - solo i morti in ospedale; i defunti nella propria abitazione NO.

Non so se fosse Covid o influenza, ma pare che ai concerti di Einaudi del mese scorso ci fosse un bel po’ di gente poco in salute (v. anche i commenti, oltre l’audio):

Meno male che era a Milano e quindi per me era fuori discussione andarci…

Oltre ai colpi di tosse nell’audio quando la musica non è intensa, c’è solo un commento (tra l’altro, in risposta a qualcuno, per cui non appare in bella vista ma lo devi cercare):

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Chiaro segno che il Covid non fa più così tanta paura (che se tossivi al supermercato, anche solo un anno fa, ti si creava il vuoto intorno e facevi bene a uscire in fretta), oltre al fatto che di furbissimi siamo pieni (ma quelli hanno sempre abbondato).

Eh, contenti loro…
Comunque ho visto che anche in qualche video di ottobre, nel concerto a Londra, si sentono vari colpi di tosse, anche se meno rispetto a Milano (ma era due mesi prima).
Facendo il confronto con altri concerti di prima della pandemia la differenza è evidente.

Aggiornamenti cinesi:

Ancora pochi: se noi possiamo averne avuti anche 1.000 al giorno, in proporzione loro dovrebbero averne 250.000, non 36.000.
Sempre al giorno.

Mi sa che hanno scampato le varianti più aggressive.

Probabile, comunque avere stime attendibili da loro è sempre un problema.

@il_Babbano Sempre a proposito dei rischi ai concerti di Einaudi, ho trovato un altro commento molto eloquente:

(per comprendere il contesto, l’utente sta commentando un video in cui un novello sposo sta suonando un brano di Einaudi per la moglie:

Toh, qualcuno insiste coi lockdown:

Ma non è il Covid, eh…

Come se fosse rassicurante pensare che si fa da qualche parte un lockdown per un’altra malattia respiratoria, tipo una nuova, che non hai ancora affrontato…

Ma il punto è: come si fa a sapere se è Covid o altro?

È meglio sapere se hai degli anticorpi o un vaccino o farmaci efficaci (che non è che, se ne sai il nome, te la cavi). Ma, a prescindere: Corea del nord? Quella che il covid da loro non entrava e, una volta entrato, è stato debellato in meno di tre mesi? Vabbè.

Ecco, appunto.

Si, la Corea del nord. Il paese più diseguale al mondo.
Spero sinceramente non sia Covid. A meno che non tolga di mezzo il capetto e il suo entourage e poi se ritiri in buon ordine.

Te la dico tutta: io spero fosse vero che fossero riusciti a fare come i cinesi (sperando che fosse vero anche nel loro caso) a tenere al sicuro la maggior parte della popolazione dal contagio e, appena aperte le gabbie, si siano ritrovati con gente senza anticorpi (pure per le stagionali, tanto fossero stati protetti) e che sia proprio per questo che adesso sono nei guai: per aver adottato una politica zero infezioni che, da loro abbia funzionato anche troppo bene.

Perché l’alternativa è una pandemia tutta nuova che arriverebbe tra capo e collo pure a noi nel giro di due settimane o, al massimo, tre mesi (tipo come tra dicembre 2019 e marzo 2020).

Eh, no, basta. Siamo già alle prese con l’inflazione, la guerra, il clima e le cavallette (ultima fissazione dei no-tutto).